Vero o Falso? 5 luoghi comuni sul Pellet

PELLET1 - i falsi miti sul pellet

Come tutti gli ambiti che riguardano la quotidianità delle persone, anche l’argomento riscaldamento domestico rientra in quelle questioni su cui tutti cercano di dire la propria e spesso si genera confusione su ciò che è vero oppure no.

Ecco alcuni dei falsi miti che abbiamo sentito sul pellet.

 

  1. Il pellet austriaco è migliore > FALSO

Il pellet austriaco non è migliore di quello di altre nazioni in termini assoluti. Molto più semplicemente, Austria e Germania si sono attivate prima di altri Paesi per avere un processo di controllo severo. Questo significa che i prodotti austriaci certificati garantiscono una filiera produttiva nel pieno rispetto delle norme: dalla provenienza del legno alla pressatura dei cilindretti di pellet senza additivi chimici. Anche l’Italia sta andando in questa direzione, come vi anticipavamo qui.

 

  1. Il pellet chiaro è di qualità superiore > FALSO

Il pellet di abete bianco è pregiato per le sue caratteristiche tecniche (poco residuo, alto potere calorifero) ma questo non ha niente a che vedere con il colore del pellet. Quello che importa in termini di qualità è il tipo di legno da cui deriva, il processo di lavorazione e le peculiarità adatte per ogni tipologia di stufa e di esigenza. Per saperne di più sulla qualità del pellet, leggete qui.

 

  1. La cenere del pellet è cancerogena > FALSO

Qualche anno fa arrivò dalla Lituania una partita di pellet contaminata. Ovviamente il prodotto è stato ritirato e distrutto ma questo ha generato false credenze sul pellet in generale. Il pellet non è radioattivo né cancerogeno, anzi! La sua cenere è un ottimo fertilizzante naturale per piante, fiori e orto. Una nota importante: è sempre meglio spendere qualche centesimo in più per avere pellet certificato, per sapere esattamente cosa c’è dentro e non correre rischi.

 

  1. Il pellet è antiecologico perché per produrlo si deve disboscare > FALSO

Innanzitutto, il pellet deriva dagli scarti del legno lavorato, quindi in realtà va a valorizzare quello che andrebbe altrimenti sprecato. In secondo luogo, proprio perché è un’attività produttiva altamente normata (per quanto riguarda i prodotti certificati, sempre!) c’è un preciso iter di approvvigionamento di legna. La valorizzazione delle risorse boschive consente di tutelare il patrimonio forestale e averne cura. Il pellet, per dirla in breve, è super ecologico!

 

  1. Il pellet puzza > FALSO

Quando è prodotto senza additivi chimici, il pellet ha esattamente l’odore della legna che brucia. Può non essere la vostra fragranza preferita, ma di certo non è puzza, e per molti è un buon profumo. Perché allora avete sentito puzza nelle case di chi ha il riscaldamento a pellet? Semplice: la canna fumaria era sporca e alla stufa non era stata fatta la manutenzione adeguata. Cosa bisogna fare per avere un caminetto o una stufa perfettamente funzionanti? Ve lo raccontiamo qui.

 

 

Per il pellet profumato di buon legno invece, ci pensiamo noi! Ordinalo adesso!

Post Correlati