Come scegliere un buon pellet? Segui questi consigli!

Come scegliere un buon pelletCome scegliere un buon pellet?

Ecologico, rigenerabile, un’energia “pulita” a tutti gli effetti: stiamo parlando del pellet, il combustibile di biomassa amico dell’ambiente e alleato perfetto per avere una casa sempre calda e accogliente.

Con l’arrivo delle basse temperature si è già spento il condizionatore e riposto in soffitta il ventilatore, ma ecco che arriva il momento di tirare fuori la stufa. Sempre più italiani, infatti, scelgono di riscaldare i propri spazi durante l’inverno con l’uso di stufe a pellet. 

Basti pensare, a tal proposito, che negli ultimi anni la produzione di questo combustibile naturale sul territorio nazionale è stata di circa 400.000 tonnellate annuali. Un dato, quest’ultimo, che mostra il sempre maggiore interesse degli italiani a orientarsi su energie in grado di rispettare l’ambiente. 

E mentre le nostre case diventano sempre più green, ecco che bisogna giocare d’anticipo nel caso del pellet, per ottenere l’acquisto a prezzi vantaggiosi. L’ideale è fare scorta di pellet durante i mesi estivi, proprio perché i prezzi sul mercato possono oscillare anche di parecchio durante i primi freddi, ma se non lo hai già fatto non temere, potrai ancora acquistare il pellet per la tua stufa o caldaia – in questo caso, meglio un intero bancale da circa 70 sacchi da 15 kg ciascuno.

Ma come scegliere un buon pellet e assicurarsi di acquistare un prodotto di qualità? Ecco alcuni consigli per l’acquisto di un pellet sicuro e resistente:

Come scegliere il pellet migliore

  • Il colore? Un falso mito: valutare il pellet con la vista è di grande importanza. Ma non è il colore a rendere il pellet buono o di cattiva qualità. Un buon pellet, infatti, è fatto da cilindretti dalla forma regolare, con superficie levigata e senza screziature ed è questa la discriminante. Il colore, invece, dipende da vari fattori come l’essiccazione e l’essenza del legno. Ad esempio, un legno di faggio, duro, darà vita a un pellet con cilindretti scuri, mentre uno di abete avrà cilindretti più chiari.
  • Provenienza: il miglior pellet è austriaco!
  • Scegli un pellet più morbido: il senso del tatto si rivela utile a decidere quale pellet sia migliore dell’altro. Il pellet duro, infatti, è resistente ma quello morbido è indubbiamente più efficace nel produrre calore in tempi minori e con una maggiore durata nel tempo.
  • Leggi l’etichetta: su questa, infatti, troverai preziose informazioni circa il potere calorifero e la percentuale di umidità del pellet che stai acquistando. Questi due fattori, tra l’altro, sono fondamentali perché dal primo dipende la capacità dei cilindretti di produrre calore (quanto maggiore sarà il potere calorifero), mentre la seconda dev’essere sempre minore dell’8% per garantire una giusta resa del pellet.
  • Attento alla certificazione: è obbligatorio che venga indicata sopra le confezioni di pellet e indica le diverse performance e qualità del combustibile. In Europa si divide in tre categorie: A1, A2 e B. Inoltre, i pellet di qualità top hanno anche la certificazione HD+, che assicura una maggiore durata del pellet (circa del 25% in più) e un rendimento superiore. 
  • Occhio all’indicatore delle ceneri: un altro parametro a cui dovrai prestare attenzione per la scelta del pellet è il quantitativo di ceneri che il pellet produrrà una volta bruciato. La combustione non dovrebbe mai produrre una quantità di ceneri superiore all’1%. Un pellet di qualità A1, ad esempio, produce solo lo 0,7% di ceneri, mentre la qualità più bassa – quella B – ne produce circa il 3,5% rendendo la pulizia della stufa più lunga, complessa e inquinante.
  • Scegli il miglior packaging: ad esempio, i sacchi di Pellet1 risultano molto compatti e maneggevoli e sono realizzati con una plastica di qualità superiore (più spessa e robusta). Inoltre, il bancale di Pellet1 presenta uno speciale involucro supplementare che lo ricopre, rendendolo praticamente ermetico, proteggendo il prodotto dall’umidità.

Pellet: quale comprare? Altri accorgimenti utili!

A proposito dell’etichetta, però, ci sono altri accorgimenti da seguire dal momento che questa è la carta d’identità del prodotto che state per acquistare. 

Sull’etichetta, infatti, saranno indicati anche i contatti del produttore, la dicitura “pellet in legno” e un marchio di certificazione noto come ENplus, che si accompagna di numero identificativo per potersi accertare che il pellet in questione corrisponda ai fatti all’azienda certificata. 

E il costo? In genere, il pellet è uno dei combustibili più economico e con un ottimo rapporto qualità/prezzo, soprattutto se si pensa che scegliendo la biomassa si fa anche del bene all’ambiente. 

Il prezzo di un sacco di pellet dipende dalla sua produzione, cioè dall’essenza di legno da cui è ricavato e anche dall’imballaggio e dalla stagione in cui lo si acquista. Il risparmio maggiore si ottiene acquistando il pellet a bancali da confezioni di 15 kg l’uno, soprattutto durante il periodo prestagionale (da maggio a settembre).

Che aspetti? Ora che sai come scegliere un buon pellet, corri a fare scorta… L’inverno bussa alla porta!