Con la guerra in Ucraina – che ormai imperversa da quasi un anno e mezzo – sono molte le materie prime che hanno subito un forte rincaro, tra cui il pellet. Il motivo è semplice: da un lato, una grande quantità di materia prima proviene dalle foreste dell’est Europa, area particolarmente interessata dal conflitto; dall’altro, a causa delle operazioni militari, il trasporto del pellet si è fatto più complicato. E quando ci sono queste condizioni, non resta che applicare la più cruda legge di mercato: nel momento in cui di un prodotto c’è meno disponibilità ma una forte richiesta, il prezzo aumenta inevitabilmente.
Il consiglio per risparmiare SUL PELLET: investire sul prestagionale
Di fatto non sappiamo quando scenderà il prezzo del pellet: è una questione troppo legata alle politiche internazionali per poter fissare una data definitiva in cui – finalmente – il pellet sarà di nuovo accessibile a tutte le tasche.
Per risparmiare comunque un po’ – fermo restando il rincaro generale che ha subito il pellet dall’inizio della guerra – la scelta migliore consiste nell’investire sul prestagionale. Cosa significa? Semplicemente, acquistare il prodotto nella stagione in cui – presumibilmente – non viene utilizzato, e cioè primavera ed estate.
La bella stagione rappresenta infatti da sempre il periodo migliore per far scorta di pellet perché c’è meno domanda e, di conseguenza, maggiore disponibilità del prodotto (a un prezzo mediamente più basso).
Molte persone associano le offerte del prestagionale alla qualità del pellet. In realtà si tratta di un accostamento del tutto inappropriato: la qualità del pellet non cambia a seconda delle stagioni, ma è legata ad altri fattori, dalla materia prima impiegata all’assenza di additivi chimici e coloranti. La qualità del pellet è anche attestata dalle apposite certificazioni, che per legge devono essere sempre presenti sui sacchi che contengono il prodotto.
Ok voler risparmiare sul prezzo del pellet, ma occhio alle truffe!
Il rincaro del pellet si è purtroppo accompagnato a un proliferare di truffe, operate da venditori poco affidabili per lucrare sulla domanda di prodotto, che rimane elevata nonostante la materia prima sia più difficilmente reperibile rispetto a prima dello scoppio del conflitto.
Cosa succede in questi casi? Lo schema che si ripete è sempre lo stesso: si promettono sacchi di pellet a prezzi ultra-vantaggiosi salvo poi, una volta incassati i soldi, svanire nel nulla, senza che vengano mai consegnati.
Di fronte a un’offerta non in linea con i prezzi di mercato, si raccomanda di non lasciarsi incantare dal prezzo ma, prima di acquistare, di effettuare una piccola ricerca, tenendo presenti soprattutto fattori come le certificazioni e il Paese di provenienza del pellet e l’indirizzo e i contatti del venditore, controllando che siano effettivamente autentici.
Anche i metodi di pagamento devono essere sicuri. In linea generale, si dovrebbe fare affidamento su pagamenti alla consegna, con PayPal (in questo caso con l’aggiunta di assicurazione e garanzia di rimborso) o con Soisy, che permette di rateizzare la spesa.
Il prestagionale 2023/2024 di Pellet1, garanzia di qualità e affidabilità
Pellet1 è una delle aziende più serie e affidabili alle quali rivolgersi per acquistare pellet di prima qualità. In questo periodo, poi, sono attive le offerte del prestagionale, con sconti allettanti per far scorta del prodotto in vista del prossimo inverno.
È bene infatti ricordare che, nonostante i forti rincari che, unitamente ad altre materie prime, hanno interessato anche il pellet, questo prodotto rimane una delle scelte più sostenibili – anche dal punto di vista economico – per il riscaldamento domestico. Il pellet, per quanto dall’inizio della guerra sia diventato più caro, è comunque più conveniente di altri sistemi di riscaldamento, primo fra tutti il gas metano.
Anche se non sappiamo quando scenderà il prezzo del pellet, è tuttavia consigliabile approfittare delle offerte del prestagionale di Pellet1, proprio in un periodo in cui il costo del prodotto è piuttosto stabile (non si escludono comunque nuovi rincari nei prossimi mesi).