
Il pellet, non ci stancheremo mai di dirlo, non è tutto uguale. Ci sono pellet “economici” realizzati con legno misto, scadente, tenuto insieme grazie ad additivi chimici e con prestazioni scarse. E poi c’è il pellet di qualità.
Scegliere pellet di qualità può comportare, al momento dell’acquisto, una spesa leggermente maggiore ma, a lungo termine, i benefici e il ritorno economico sono indiscutibilmente vantaggiosi.
ECCO ALCUNE GARANZIE CHE CI OFFRE IL PELLET DI QUALITÀ:
- Migliori prestazioni del nostro apparecchio, stufa o caldaia che sia;
- Minori consumi di prodotto e quindi risparmio effettivo sulla quantità da acquistare;
- Risparmio ecologico: un consumo ridotto comporta l’utilizzo di meno sacchetti di plastica, oltre alla diminuzione delle emissioni nell’aria;
- Produzione di meno cenere, da che ne consegue un bisogno minore di manutenzione e meno tempo da dedicare alla pulizia dell’apparecchio;
- Minori rischi di danneggiamenti al nostro apparecchio (stufa o caldaia), quindi percentuale ridotta di interventi tecnici straordinari, quindi risparmio.
A questo punto, capirete l’importanza di saper riconoscere il pellet di qualità per assicurarsi l’acquisto di un buon prodotto: vediamo dunque come distinguere il pellet di qualità.
Le caratteristiche del pellet di qualità
Scegliere il pellet giusto per la tua stufa è fondamentale per garantire un riscaldamento efficiente ed eco-friendly: ma esattamente, da cosa dipende la qualità del pellet?
Anzitutto, dal materiale: un pellet di alta qualità sarà realizzato utilizzando legni pregiati come abete o pino. Questi legni sono noti per avere un elevato potere calorifico, il che vuol dire per il loro rilascio ottimale di calore durante la combustione.
E a proposito di questo: proprio il potere calorifico è un altro indicatore fondamentale della qualità del pellet! Le classi A1, A2 e B aiutano a riconoscere questo parametro (con la classe A1 che è la migliore), il quale comunque dovrebbe oscillare tra 4,6 e 5,4 kWh/Kg.
Anche la morbidezza del pellet e la percentuale di umidità giocano un ruolo centrale; se da una parte un pellet morbido è più efficiente nella produzione di calore, dall’altra una bassa percentuale di umidità assicura una combustione più efficiente e una migliore resa energetica. Prediligi dunque pellet morbidi al tatto e con contenuto di umidità inferiore all’8%.
Se vuoi garantirti la massima qualità, poi, opta per pellet prodotti in Europa, soprattutto quelli provenienti da Austria, i pellet migliori, ma anche Germania, Repubblica Ceca o Lituania.
Qual è invece un fattore ininfluente ma che si crede abbia rilevanza? Il colore del pellet! Esso in realtà dipende principalmente dalla materia prima e dal processo di essiccazione.
Infine, anche il prezzo è un parametro da valutare – e non al ribasso! I pellet con un prezzo troppo ghiotto hanno in realtà dei costi nascosti, che saranno visibili nel lungo termine – quando la stufa avrà prestazioni minori di anno o in anno, ma anche nel quotidiano, quando a fine giornata la quantità di cenere prodotta sarà eccessiva. Un buon pellet lo riconosci anche da questo: non rovina o ingolfa la stufa, riducendo la necessità di sostituirne frequentemente i componenti.
Pellet buono: come riconoscerlo?
Assicurati inoltre che il pellet scelto rispetti gli standard di qualità e sostenibilità stabiliti dalle certificazioni specifiche del settore, tra le quali spicca la certificazione EN PLUS A1. Queste rappresentano una garanzia e ti assicurano che il pellet sia prodotto secondo rigidi criteri ambientali e di sicurezza, e anzi: è proprio la presenza di certificazioni il primo elemento da verificare. Anche se da sola può non bastare, EN PLUS A1 è una certificazione europea, ormai obbligatoria in molte regioni italiane, e garantisce un certo standard qualitativo in tutta la filiera produttiva (per saperne di più leggi anche il nostro articolo sulla certificazione EN PLUS A1).
In generale, saper leggere l’etichetta del pellet è molto importante, in quanto sono indicate le informazioni più importanti e tutti i parametri mostrati sopra, e in particolare:
- controllate che il potere calorifico sia >5.0: come già evidenziato, questo ti consentirà di sfruttare al massimo il prodotto – e risparmiare sui consumi di energia;
- verificate il valore delle ceneri, che per un pellet di qualità deve essere <0.5 (inferiore all’1%): ciò significa meno pulizie della stufa e una maggiore efficienza nel riscaldamento della tua casa.
- controllate se sono indicati additivi chimici tra gli “ingredienti”: se ci sono, sicuramente quello che avete tra le mani NON è pellet di qualità.
Controllate, infine, anche il packaging: esso deve mantenere l’integrità del prodotto e facilitare il trasporto, la conservazione e l’utilizzo; un packaging rotto, inoltre, fa entrare più umidità.
Un’ultima garanzia di qualità? Il pellet di abete. Questa essenza è riconosciuta all’unanimità come sinonimo di eccellenza, soprattutto nella varietà bianca.